Doctor Zhivago (2002)TV Miniseries
Per Zivago Campiotti chiede
spot programmati bene
Canale 5 riparte da Zivago, ma Giacomo Campiotti assicura che questa miniserie non è il remake del celebre film degli anni Sessanta diretto da David Lean. Cast di grande livello per una coproduzione internazionale costata ben 11 milioni di euro
Dopo il flop della miniserie I gioielli di Madame De, andata in onda la scorsa settimana (ha ottenuto solo il 22% di share), Canale 5 riparte da una cooproduzione internazionale, Zivago, due puntate trasmesse martedì 11 e mercoledì 12 febbraio in prima serata. Diretta da Giacomo Campiotti e interpretata da un cast di rilievo a partire da Hans Matheson, che il pubblico ha già ammirato in Canone inverso e che interpreta il ruolo di Yuri Zivago, la giovane inglese Keira Knightley (Sognando Beckam) nei panni di Lara, Sam Neill, Kris Marshall e l'italiano Daniele Liotti, la fiction è la trasposizione del celebre romanzo di Boris Pasternack. Ma questo prodotto per la Tv, girato con tecniche cinematografiche, non ha nulla a che vedere con il popolare film di David Lean, interpretato da una straordinaria Julia Christie, Omar Sharif e Rod Steiger. A specificarlo è il regista Campiotti che ha sottolineato come in questa miniserie è cambiato anche il finale sia rispetto alla pellicola degli anni Sessanta e sia rispetto alla versione originale del libro. «L'ultima scena dimostra che la storia è ridondante» ha detto il regista che ha preferito cambiare ulteriormente anche rispetto al film di Lean.
Una fiction dei grandi sentimenti, l'ha definita Campiotti, che ha anche specificato l'intensità di alcune scene: «Tra le parti che mi sono piaciute di più c'è quella della guerra. Abbiamo girato quelle scene in due giorni, ma si comprende bene il dolore e la pesantezza che questa porta. E in un momento in cui sembra che ci stiamo avvicinando a una nuova guerra penso che questo possa far riflettere: dietro alle bombe c'è la vita delle persone». Campiotti, inoltre, ha sottolineato come il film racconti una storia epica, dove al centro dell'universo però c'è l'amore. «In un momento in cui si parla di amore precoce e di mamme pronte a spingere le figlie per avere successo, il personaggio di Lara risulta estremamente moderno» ha spiegato Campiotti. «Questa ragazza subisce una violenza psicologica, ma anche il fascino del potere. Penso che i rapporti personali possano interessare il pubblico».
La fiction è già andata in onda con ampio successo in Inghilterra (mentre negli Stati Uniti sarà trasmessa il prossimo autunno) e a differenza della versione italiana era stata divisa in tre parti. Ma la passionalità della storia, decisamente coinvolgente per il pubblico, potrebbe essere come al solito interrotta dai numerosi spot che la Tv privata è costretta a inserire. Giacomo Campiotti si è già posto il problema. «Abbiamo calcolato che il film sarà spezzettato e ho fatto il montaggio tenendo conto che ci sarà in mezzo la pubblicità. Certo, senza pannolini il film non sarebbe stato fatto, ma bisognerebbe programmare bene queste interruzioni anche nel rispetto del telespettatore».
Giovanna Arata ha invece spiegato le ragioni che hanno mosso la produzione a portare sul piccolo schermo la trasposizione del libro di Pastenarck: «Abbiamo scelto di farlo non per dare la possibilità di conoscere questo romanzo alle persone al di sotto dei quaranta anni, ma perchè questa è una bella storia sentimentale. Non abbiamo voluto confrontarci appositamente con il film di Lean e abbiamo riscritto noi la sceneggiatura».
Da parte di Mediaset ci sono grandi aspettative per i risultati di questa fiction: «Non ci sbilanciamo - ha detto Giorgio Grignaffini, responsabile della fiction di Canale 5 - ma speriamo di ottenere il minimo previsto dalla rete (ovvero il 24%)». Si sono comunque posti il problema della controprogrammazione che è forte proprio in casa. Italia 1 infatti con Zelig martedì scorso ha vinto la battaglia degli ascolti in quella fascia oraria. «D'altronde ormai tutti i giorni sono difficili - ha proseguito Gignaffini - ma il martedì è uno dei giorni in cui la concorrenza è meno forte».
Per Zivago Campiotti chiede
spot programmati bene
Canale 5 riparte da Zivago, ma Giacomo Campiotti assicura che questa miniserie non è il remake del celebre film degli anni Sessanta diretto da David Lean. Cast di grande livello per una coproduzione internazionale costata ben 11 milioni di euro
Dopo il flop della miniserie I gioielli di Madame De, andata in onda la scorsa settimana (ha ottenuto solo il 22% di share), Canale 5 riparte da una cooproduzione internazionale, Zivago, due puntate trasmesse martedì 11 e mercoledì 12 febbraio in prima serata. Diretta da Giacomo Campiotti e interpretata da un cast di rilievo a partire da Hans Matheson, che il pubblico ha già ammirato in Canone inverso e che interpreta il ruolo di Yuri Zivago, la giovane inglese Keira Knightley (Sognando Beckam) nei panni di Lara, Sam Neill, Kris Marshall e l'italiano Daniele Liotti, la fiction è la trasposizione del celebre romanzo di Boris Pasternack. Ma questo prodotto per la Tv, girato con tecniche cinematografiche, non ha nulla a che vedere con il popolare film di David Lean, interpretato da una straordinaria Julia Christie, Omar Sharif e Rod Steiger. A specificarlo è il regista Campiotti che ha sottolineato come in questa miniserie è cambiato anche il finale sia rispetto alla pellicola degli anni Sessanta e sia rispetto alla versione originale del libro. «L'ultima scena dimostra che la storia è ridondante» ha detto il regista che ha preferito cambiare ulteriormente anche rispetto al film di Lean.
Una fiction dei grandi sentimenti, l'ha definita Campiotti, che ha anche specificato l'intensità di alcune scene: «Tra le parti che mi sono piaciute di più c'è quella della guerra. Abbiamo girato quelle scene in due giorni, ma si comprende bene il dolore e la pesantezza che questa porta. E in un momento in cui sembra che ci stiamo avvicinando a una nuova guerra penso che questo possa far riflettere: dietro alle bombe c'è la vita delle persone». Campiotti, inoltre, ha sottolineato come il film racconti una storia epica, dove al centro dell'universo però c'è l'amore. «In un momento in cui si parla di amore precoce e di mamme pronte a spingere le figlie per avere successo, il personaggio di Lara risulta estremamente moderno» ha spiegato Campiotti. «Questa ragazza subisce una violenza psicologica, ma anche il fascino del potere. Penso che i rapporti personali possano interessare il pubblico».
La fiction è già andata in onda con ampio successo in Inghilterra (mentre negli Stati Uniti sarà trasmessa il prossimo autunno) e a differenza della versione italiana era stata divisa in tre parti. Ma la passionalità della storia, decisamente coinvolgente per il pubblico, potrebbe essere come al solito interrotta dai numerosi spot che la Tv privata è costretta a inserire. Giacomo Campiotti si è già posto il problema. «Abbiamo calcolato che il film sarà spezzettato e ho fatto il montaggio tenendo conto che ci sarà in mezzo la pubblicità. Certo, senza pannolini il film non sarebbe stato fatto, ma bisognerebbe programmare bene queste interruzioni anche nel rispetto del telespettatore».
Giovanna Arata ha invece spiegato le ragioni che hanno mosso la produzione a portare sul piccolo schermo la trasposizione del libro di Pastenarck: «Abbiamo scelto di farlo non per dare la possibilità di conoscere questo romanzo alle persone al di sotto dei quaranta anni, ma perchè questa è una bella storia sentimentale. Non abbiamo voluto confrontarci appositamente con il film di Lean e abbiamo riscritto noi la sceneggiatura».
Da parte di Mediaset ci sono grandi aspettative per i risultati di questa fiction: «Non ci sbilanciamo - ha detto Giorgio Grignaffini, responsabile della fiction di Canale 5 - ma speriamo di ottenere il minimo previsto dalla rete (ovvero il 24%)». Si sono comunque posti il problema della controprogrammazione che è forte proprio in casa. Italia 1 infatti con Zelig martedì scorso ha vinto la battaglia degli ascolti in quella fascia oraria. «D'altronde ormai tutti i giorni sono difficili - ha proseguito Gignaffini - ma il martedì è uno dei giorni in cui la concorrenza è meno forte».